A fine settembre 2022 gli indicatori pandemici mostrano una evidente inversione di tendenza. Ci stiamo avviando verso una nuova ondata anche se – al momento – è difficile fare previsioni sulla sua intensità e, soprattutto, sull’impatto che essa avrà sui ricoveri ospedalieri. Intanto sono stati eliminati tutti gli obblighi residui relativi all’uso delle mascherine e la campagna per la somministrazione della quarta dose vaccinale procede a rilento.
I dati delle ultime settimane (soprattutto quello relativo all’andamento dei ricoveri) mostrano che è ormai partita una nuova ondata pandemica. L’andamento è quello che abbiamo già visto in precedenza: crescono i contagi ed i ricoveri nei reparti Covid. Il livello dei nuovi ricoveri in terapia intensiva è – almeno per il momento – più o meno stazionario, mentre è ancora in diminuzione il numero dei decessi.
Al momento non possiamo dire ancora nulla sul futuro andamento di questa nuova ondata pandemica e soprattutto sull’impatto che produrrà sul sistema ospedaliero. Da una parte siamo ormai tornati ad una situazione di “normalità” nella quale sono state quasi totalmente eliminate tutte le precauzioni volte a ridurre la circolazione virale, mentre la somministrazione della quarta dose vaccinale per anziani e fragili procede a rilento.
Procede a rilento anche l’utilizzo di farmaci antivirali e di anticorpi monoclonali per il trattamento precoce di pazienti positivi che presentino un alto rischio di sviluppare gravi complicanze. Un uso efficace di questi farmaci potrebbe ridurre sia il numero dei ricoveri che quello dei decessi, ma spesso è limitato dai vincoli posti dalle burocrazie sanitarie. Qualche mese fa c’erano dei limiti legati alla disponibilità dei farmaci, ma ormai questa fase è superata. Il rischio è che i costosi farmaci anti-Covid rimangano nei magazzini fino alla scadenza o che siano somministrati con eccessivo ritardo quando non sono più veramente efficaci.
Passiamo ora alla illustrazione dei principali indicatori statistici. Partiamo dal numero dei contagi (un parametro il cui valore assoluto è poco affidabile a causa dei tamponi “fai da te“). Malgrado le incertezze che caratterizzano questo parametro, la tendenza è chiara e mostra una fase di crescita significativa:
L’aumento più significativo riguarda il numero complessivo dei posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani (somma di tutti i reparti). In realtà la quasi totalità dei ricoveri (97% del totale) riguarda i ricoveri nei reparti ordinari. L’attuale occupazione dei posti Covid di terapia intensiva è di poco superiore alle 100 unità, ancora molto lontana dal valore assoluto di circa 1.000 posti occupati che rappresenta la soglia di allarme per l’occupazione dei posti di terapia intensiva.
Il dato relativo ai nuovi ricoveri nei reparti di terapia intensiva mostra una situazione più o meno stazionaria. Il valore assoluto è sui minimi dell’anno, ma l’aumento recente dei contagi e dei ricoveri nei reparti ordinari ci fa temere che, nel corso delle prossime settimane, anche il dato dei nuovi ricoveri in terapia intensiva potrebbe subire una risalita:
Vediamo infine il dato dei decessi che è ancora in discesa. La cosa non è sorprendente considerando il ritardo esistente tra contagi e decessi. Se la nuova ondata produrrà a breve anche un nuovo incremento dei decessi lo sapremo solo nel corso delle prossime settimane.
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