La NASA ha annunciato di avere iniziato i primi test per l’installazione a bordo delle batterie al litio utilizzate per alimentare il suo prototipo di aereo a propulsione elettrica denominato X-57 Maxwell (in onore del fisico scozzese James Clerk Maxwell, padre della teoria dell’elettromagnetismo). La strada verso gli aerei a propulsione elettrica è ancora lunga, ma incomincia a prendere consistenza.
La NASA ha annunciato di aver realizzato un altro passo importante verso il primo volo del suo aereo a propulsione elettrica modello X-57. Il prototipo (la cui fusoliera è stata realizzata in Italia presso gli stabilimenti napoletani della Tecnam) sarà dotato – a regime – di ben 14 motori elettrici a elica, di cui 2 più grandi posti all’estremità delle ali (utilizzati per il volo di crociera), mentre gli altri 12, più piccoli e distribuiti lungo le ali, serviranno solo per il decollo. Le eliche dei 12 motori più piccoli saranno ripiegate quando i motori sono spenti, in modo da ridurre l’attrito durante il volo.
Il prototipo X-57 avrà – almeno per il momento – caratteristiche alquanto modeste rispetto ad un equivalente aereo dotato di motori termici: la velocità massima potrà arrivare a 260 km/h, mentre l’autonomia sarà limitata a soli 160 km. Molto dipenderà dalla futura evoluzione delle batterie che devono garantire una affidabilità “aeronautica” ed un rapporto capacità/peso il più alto possibile. Attualmente il prototipo è equipaggiato con due pacchi di batterie a ioni di litio del peso di circa 200 kg ciascuno che sono stati sistemati sotto la cabina di pilotaggio.
Per il momento la NASA sta conducendo prove a terra volte a verificare il funzionamento dei 2 motori elettrici principali e del loro sistema di alimentazione elettrica. Le prime prove di volo sono previste a breve.
Non è facile fare previsioni sul futuro sviluppo dei velivoli a propulsione totalmente elettrica. Anche ammettendo che le caratteristiche delle batterie possano migliorare sostanzialmente nel corso dei prossimi anni, c’è ancora molta strada da fare per realizzare velivoli che possano competere con i velivoli attuali spinti da motori a combustione interna.
Un altro problema è quello della sicurezza: se un’auto elettrica rimane ferma a bordo strada con le batterie scariche, è solo uno spiacevole contrattempo. Nel caso di un aereo elettrico in volo succederebbe un disastro.
Anche se gli aerei a propulsione elettrica sono ancora nella fase iniziale del loro sviluppo, il settore dell’aviazione civile si è posto da tempo il problema della sua de-carbonizzazione (attualmente si stima che l’aviazione sia responsabile di circa il 3-4 % delle emissioni totali di gas serra di origine antropica).
Aldilà delle polemiche estive sui vip che fanno un uso inappropriato dei voli privati, molte imprese che producono carburanti si stanno velocemente posizionando verso un utilizzo crescente di biocarburanti che avrebbero il vantaggio di ridurre sensibilmente l’impronta carbonica dell’aviazione civile.
Ci sono anche progetti per realizzare carburanti per l’aviazione partendo dalla CO2 catturata dall’aria, utilizzando idrogeno “verde“. In tal modo si realizzerebbe un riciclo “diretto“, senza bisogno di sottrarre terre alla coltivazione del cibo. Il processo è fortemente svantaggioso dal punto di vista energetico e produrrebbe carburanti a costo decisamente più elevato rispetto a quelli di origine fossile, ma l’idea potrebbe avere senso se si dovesse arrivare a restrizioni più severe rispetto ai processi responsabili di forti emissioni di gas serra.
In conclusione, oggi non sappiamo se gli aerei a propulsione elettrica diventeranno lo standard del futuro o se rimarranno solo una delle tante idee destinate a finire nel dimenticatoio. È comunque certo che anche il settore aeronautico sarà chiamato a fare la sua parte per ridurre il suo impatto ambientale e climatico.
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