La lotta al caro-bollette e gli effetti collaterali delle “armi di distrazione di massa”

Complice il calo (temporaneo) dei costi dell’energia, sembra che il dibattito su caro-bollette e inflazione non interessi più a nessuno. L’opinione pubblica è distratta da discussioni “alternative” come, ad esempio, quella relativa alla reimmissione in servizio anticipata dei sanitari no-vax. Perdiamo tempo su questioni di secondaria importanza, generando effetti che potrebbero causare criticità future. Ma la spada di Damocle della crisi energetica e dell’inflazione fuori controllo è sempre lì e – prima o poi – bisognerà affrontare il problema.

L’uscita dalla pandemia e l’aggressione russa all’Ucraina hanno creato una sorta di tempesta perfetta che sta provocando effetti pesanti in tutto il mondo ed – in particolare – in Europa. La forte crescita dell’inflazione sta generando una forte pressione su tutti i cittadini, con gravi ripercussioni soprattutto per le fasce di popolazione meno abbienti. I tempi non sono facili e chi si trova alla testa dei Governi deve fare scelte difficili.

Affrontare inflazione e crisi energetica con iniziative concrete, senza limitarsi a generici annunci, dovrebbe essere la priorità di chi ci governa. Non a caso, durante la recente campagna elettorale, il tema era stato posto al massimo livello di priorità e le forze politiche che hanno vinto le elezioni si erano dichiarate “pronte” ad attuare provvedimenti efficaci, immediatamente dopo l’insediamento del nuovo Governo.

Considerato che i problemi erano ben noti e che il Presidente uscente Mario Draghi ed i suoi ministri hanno effettuato un dettagliato e preciso passaggio di consegne, c’erano le condizioni per conoscere – fin da subito – la lista dettagliata dei provvedimenti che il nuovo Governo intende adottare (specificandone tempistiche e relativi finanziamenti).

Purtroppo quegli stessi politici che fino ad un mese fa si dichiaravano “pronti” adesso ci fanno sapere che stanno studiando i dossier. Al momento, non siamo andati oltre alle dichiarazioni (talvolta contraddittorie) rilasciate alla stampa da questo o quel ministro, talvolta convinto di essere ancora in campagna elettorale.

Il problema dell’Italia è ben noto: i conti pubblici sono zavorrati da un mare di debiti e solo una forte crescita economica potrebbe rimetterli a posto. La crescita c’è stata nel 2021 e nei primi 9 mesi del 2022, ma ora le prospettive sono negative ed il rischio di recessione è estremamente elevato.

Senza l’aiuto finanziario dell’Europa non ci saranno i soldi necessari per attuare adeguate politiche di sostegno alle famiglie e alle imprese e di soldi ne servono tantissimi, molti di più di quella manciata di miliardi di Euro che si possono trovare nelle pieghe di bilancio. Non a caso, oggi il Signor Primo Ministro Giorgia Meloni è volata a Bruxelles a “baciare la sacra pantofola” di quei potentati europei che, fino a qualche mese fa, descriveva come il male assoluto.

Di fronte a questa situazione, meglio distrarre l’opinione pubblica innescando feroci polemiche sul nulla. La tattica è ben nota e va sotto il nome di “armi di distrazione di massa“. Il tema del reintegro anticipato dei medici no-vax è un tipico esempio: dal punto di vista pratico l’impatto è minimo perché comunque sarebbero tornati in servizio a fine anno. Ma si è voluto lanciare un messaggio di “svolta“, cogliendo al volo l’occasione di ingraziarsi il mondo no-vax che, comunque, rappresenta un bel pacchetto di voti.

Peccato che la grande maggioranza degli italiani abbia rispettato le regole e si possa essere sentita presa in giro. Purtroppo – in Italia – chi rispetta le regole è rassegnato a fare la figura dello stupido.

Intanto le somministrazioni della quarta dose vaccinale ad anziani e fragili sono crollate. Perché vaccinarsi se il Signor Primo Ministro dichiara che il precedente approccio alla pandemia è stato “ideologico” e non “scientifico“?

Temo che l’On. Giorgia Meloni non sappia esattamente cosa sia un approccio “scientifico“, ma il messaggio che ha mandato agli italiani è forte e chiaro: “la pandemia non c’è più ed è inutile vaccinarsi, tutto quello che vi hanno detto fino ad oggi è frutto di una ideologia, ma io sono diversa!”. Il messaggio è coerente con le sue radici politiche più vicine a Jair Bolsonaro che ad Angela Merkel. Peccato che questo messaggio – se ascoltato – potrà causare seri guai a molti italiani.

Intanto l’inflazione sale ed il calo dei prezzi energetici potrebbe rivelarsi solo effimero. Speriamo che, oltre ad inflazione e crisi energetica, il prossimo inverno non sia reso ancora più difficile da qualche colpo di coda della pandemia che si sarebbe potuto limitare.

Risposte a “La lotta al caro-bollette e gli effetti collaterali delle “armi di distrazione di massa””

  1. Avatar Da Metropolis, gruppo Gedi
    Da Metropolis, gruppo Gedi

    Navi ong bloccate, Soumahoro: “Propaganda sulla pelle dei migranti, arma di distrazione di massa”

    Lasciare le persone in mezzo al mare è “propaganda ideologica e politica trasversale”. Aboubakar Soumahoro, sindacalista appena eletto in parlamento nelle fila di Verdi e Sinistra italiana a Metropolis lancia l’allarme davanti alle 3 navi cariche di migranti in attesa di un porto nel Mediterraneo.

    “Le persone vanno fatte sbarcare, vanno salvate; chi sbarca in Italia sbarca in Europa, il caso si affronta insieme; c’è un’emergenza meteo, dunque occorre agire in fretta”. Ma Soumahoro non mette sotto accusa solo il governo Meloni: ricorda il decreti Minniti e le leggi dei governi Conte 1 e Conte 2.

    “Hanno esternalizzato i confini dell’Italia e il Pil non è cresciuto. Ora l’esecutivo usa il tema migranti per distrarre le persone da problemi reali come il lavoro e le bollette”.

  2. Avatar Da Il Post
    Da Il Post

    SABATO 5 NOVEMBRE 2022
    Quali sono i piani del Governo sulle estrazioni di gas

    Intende sbloccare le concessioni soprattutto nel mar Adriatico e rilasciarne di nuove, tra qualche polemica

    Nel Consiglio dei ministri di venerdì il governo guidato da Giorgia Meloni ha approvato, tra le varie misure, anche una proposta per sbloccare le concessioni per l’estrazione di gas naturale nel mar Adriatico e per avviare nuove attività di ricerca ed estrazione di gas in tutto il territorio italiano. La norma riprende alcuni progetti del precedente governo di Mario Draghi, e mostra come il governo Meloni abbia deciso di intervenire su una questione – quella dell’utilizzo dei giacimenti gasiferi italiani – che va avanti da anni tra molte polemiche.

    La nuova norma sarà inserita sotto forma di emendamento nel decreto “Aiuti ter” che sarà valutato dal parlamento la prossima settimana, e per questo mancano vari dettagli, ma è stata descritta venerdì sera in conferenza stampa dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin come una misura necessaria per «garantirci la sicurezza energetica» e aiutare in particolar modo le aziende italiane più energivore, cioè più bisognose di energia per mantenere attivo il loro processo produttivo.

    È comunque piuttosto chiaro che i giacimenti di gas italiani, anche nel più ottimistico degli scenari, non riuscirebbero davvero a garantire la sicurezza energetica dell’Italia, ma potrebbero al più dare una mano, aggiungendo ogni anno qualche miliardo di metri cubi di gas alla risicata quota che viene già estratta localmente.

    Il punto, secondo gli ambientalisti, è che questi pochi miliardi di metri cubi non valgono il rischio ambientale che si potrebbe creare con le trivellazioni e le estrazioni. Per il governo – e per vari altri esponenti politici – attingere ai pozzi italiani in questo momento potrebbe invece aiutare a ridurre moltissimo il prezzo del gas almeno per alcuni settori strategici dell’industria.

    Il governo comunque è ben consapevole dell’esiguità dei giacimenti italiani. Come ha detto il ministro Pichetto Fratin, «potenzialmente si stima una quantità di 15 miliardi di metri cubi sfruttabili nell’arco di 10 anni», a fronte di un fabbisogno annuale che supera i 70 miliardi.

    https://www.ilpost.it/2022/11/05/estrazioni-gas-governo-meloni/?homepagePosition=15

    1. Avatar Davide Bassi

      Nessuno si illude che le risorse italiane possano sostituire le importazioni dall’estero. Far ripartire le estrazioni richiede investimenti finanziari e tempi tecnici non trascurabili.

      Su questo punto si era già mosso il Governo Draghi, ma le riserve sono quelle che sono e non si possono fare miracoli. Sarebbe stato importante avere una decina di miliardi di metri cubi quest’anno per riempire le riserve senza farci spelare dagli speculatori del mercato di Amsterdam, ma non è stato possibile.

      Sarà già un grosso successo se si riuscisse ad ottenere un incremento significativo della produzione nazionale entro la fine del 2023.

      Alla fine prevarranno le leggi di mercato: non ha molto senso spendere soldi per riaprire pozzi quasi esauriti. Bisogna cercarne di nuovi, dotati di un adeguato potenziale produttivo (probabilmente nel Canale di Sicilia), ma più aumenta la profondità del sito in cui si piazza la trivella, maggiori sono i costi di estrazione.

      Le aziende private che dovranno coprire le spese di installazione delle trivelle devono essere certe che i loro investimenti non saranno fallimentari. Meloni e Salvini – che fino a pochi mesi fa erano schierati dalla parte degli anti-trivelle – dovranno dare ampie garanzie che, passata l’emergenza energetica, non faranno un’ulteriore giravolta.

      1. Avatar Eleonora Evi e Angelo Bonelli
        Eleonora Evi e Angelo Bonelli

        “Con una politica mistificatoria, questo governo sta facendo credere agli italiani che i nostri mari siano ricchi di gas. Una grande bugia, smentita dai dati del Mise che indicano chiaramente che i giacimenti di gas sfruttabili dei nostri Mari non superano i 37 miliardi di metri cubi. Che equivalgono a meno di 6 mesi del nostro fabbisogno annuale.

        Nel frattempo questo governo di mistificatori consente che l’Italia esporti in grandi quantità gas all’estero: nei primi nove mesi del 2022 quasi 3 miliardi di metri cubi, facendo realizzare profitti miliardari a società di brokeraggio e energetiche”.

        Così crivono in una nota i co-portavoce di Europa Verde e deputati Eleonora Evi e Angelo Bonelli.

        1. Avatar Davide Bassi

          In realtà le quantità certe dei giacimento italiani sono circa 100 miliardi, comunque poco rispetto ai consumi nazionali.

          Quanto all’esportazione che avviene in questi giorni, prima di scandalizzarsi e dare la caccia all’untore, sarà bene ricordare che attualmente l’Italia ha completamente riempito le sue riserve.

          Considerato che gli impianti di riscaldamento sono ancora spenti o lavorano al minimo, l’Italia non riesce a consumare tutto il gas che importa dall’estero sulla base dei contratti in corso. Per questo motivo il prezzo del gas in Italia è meno della metà del prezzo del gas quotato ad Amsterdam.

          Attualmente (fino a che non farà freddo) non possiamo fare altro che esportare il gas in eccesso. L’alternativa sarebbe quella di disperderlo nell’atmosfera! Giusto tassare gli utili di chi fa trading sul gas, ma pensare di impedire le esportazioni è una stupidata.

          Le attuali esportazioni NON sono la causa delle eventuali carenze di gas che ci potrebbero essere da marzo 2023 in poi se il prossimo inverno dovesse essere molto rigido.

  3. Avatar Da Fanpage
    Da Fanpage

    Roberto Saviano smonta tutte le bugie
    su Ong e migranti in mare:
    “La destra fa solo propaganda”

    In un video per Fanpage.it Roberto Saviano smonta una a una le principali bufale sulle Ong che salvano vite nel Mediterraneo. “La verità è che la destra ha bisogno dei migranti. Matteo Salvini ha costruito tutto il suo consenso sulla lotta all’immigrazione clandestina. E Giorgia Meloni ha usato il braccio di ferro contro due navi umanitarie per far dimenticare i problemi degli italiani

    continua su: https://www.fanpage.it/politica/roberto-saviano-smonta-tutte-le-bugie-su-ong-e-migranti-in-mare-la-destra-fa-solo-propaganda/

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