I dati sulla pandemia continuano ad uscire utilizzando il vecchio formato della Protezione Civile Nazionale (e questo è un bene perché permette di fare confronti omogenei tra dati vecchi e nuovi). L’unica differenza è che i bollettini giornalieri vengono emessi tutti assieme in un unico blocco settimanale invece di essere rilasciati giornalmente. Di fatto per quanto riguarda la comunicazione dei dati non cambia nulla rispetto a prima. La situazione delle ultime 2 settimane è sostanzialmente stabile e si attesta su livelli al momento non preoccupanti soprattutto per quanto riguarda l’occupazione degli ospedali.
Alla fine la “rivoluzione” annunciata dal nuovo Governo a proposito della gestione della pandemia si è (fortunatamente) rivelata ben poca cosa: i dati continuano ad uscire utilizzando il solito formato, anche se la cadenza di pubblicazione è passata da giornaliera a settimanale. Chi temeva che i dati non fossero più disponibili – almeno per il momento – può stare tranquillo.
La situazione delle ultime 2 settimane mostra un livello di diffusione virale pressoché stabile. In passato abbiamo imparato che situazioni di questo tipo sono spesso il preludio di una nuova ondata, ma almeno per il momento non ci sono indicazioni precise in tal senso.
I dati dei principali indicatori sono riportati qui di seguito:
Non mi stancherò mai di ripetere che i dati relativi ai contagi non sono molto significativi a causa dei tamponi fatti in casa che non appaiono nelle statistiche ufficiali. Molte persone contagiate sfuggono ai conteggi e – quando va bene – si auto-isolano per evitare di trasmettere il contagio. Un po’ come succede con la normale influenza anche se sappiamo che per le persone anziane e fragili un eventuale contagio potrebbe essere particolarmente pericoloso.
Il dato sui nuovi ricoveri nei reparti di terapia intensiva mostra anch’esso una situazione di stallo:
Un discorso analogo si può fare per i ricoveri complessivi nei reparti Covid degli ospedali italiani:
Si nota che nel corso delle ultime 3 settimane c’è stata una lieve riduzione (circa -3,5% alla settimana) del numero di posti letto occupati, decisamente meno forte rispetto a quella che si era stata registrata (tra il -15% ed il -20%) nei precedenti periodi di minimo osservati nel corso dell’ultimo anno. Anche questo potrebbe essere un segnale di una imminente risalita dei contagi.
Vediamo infine il dato dei decessi Covid, anch’esso abbastanza stabile, su valori circa doppi rispetto ai minimi riscontrati nel corso degli ultimi 12 mesi:
In conclusione, la situazione attuale è ampiamente sotto controllo ed i dati necessari per verificarne l’andamento sono ancora pienamente disponibili. A questo punto non ci resta che aspettare per vedere come andrà a finire questo terzo inverno di pandemia.
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