Aggiornamento sulla pandemia: l’onda pandemica procede con passo lento, ma stabile

Ho ricostruito i dati delle ultime 2 settimane andando a cercare i file negli archivi predisposti dalla Protezione Civile Nazionale anche se rimane l’assurda pratica di pubblicare i dati sul sito, ma di nascondere il link che permette un facile accesso ai file. Una scelta illogica e – a mio parere – irrispettosa nei confronti dei cittadini. I dati relativi alla Covid-19 mostrano una crescita del numero dei posti letto ospedalieri occupati e dei decessi.

Il sito gestito dalla Protezione Civile Nazionale rimane sostanzialmente oscurato per tutti i dati successivi allo scorso 26 novembre.

Con un laconico annuncio, i gestori del sito che rimanda ai bollettini quotidiani della Protezione Civile Nazionale annuncia che i link ai file delle ultime 2 settimane sono stati troncati

Se volete leggere i bollettini relativi alle ultime 2 settimane dovete utilizzare il seguente link (predisposto per caricare il bollettino del 1 dicembre 2022) ricordandovi di modificare i dati relativi al giorno che state cercando (espressi nel formato YYYYMMDD):

https://raw.githubusercontent.com/pcm-dpc/COVID-19/master/schede-riepilogative/regioni/dpc-covid19-ita-scheda-regioni-20221201.pdf

La procedura è piuttosto macchinosa ed è facile commettere errori: non è esattamente quello che ci aspettiamo per raggiungere dati che dovrebbero essere resi facilmente disponibili a tutte le persone interessate.

I dati relativi alle ultime due settimane mostrano una crescita sia in termini di ricoveri ospedalieri che di decessi, segno di una ondata pandemica che non è certamente annoverabile tra quelle più pericolose (la situazione nel mese di gennaio 2022 quando arrivò il primo ceppo Omicron era decisamente più preoccupante), ma non è neppure riconducibile ad un evento di trascurabile entità.

Partiamo dal dato relativo ai nuovi ricoveri nei reparti Covid di terapia intensiva. Tra l’altro – secondo i dati Fiaso – l’84% di questi ricoveri è dovuto alle complicanze della Covid-19 e solo il 16% dei ricoverati nelle terapie intensive Covid sono finiti in ospedale per altri motivi e sono stati scoperti positivi al SARS-CoV-2 solo dopo il ricovero.

Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Il cerchio rosso evidenzia l’andamento dell’ultimo mese
Variazione percentuale del numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani (somma di tutti i reparti). Attualmente il numero delle persone ricoverate sfiora quota 10 mila. L’ellisse di colore rosso evidenzia i dati delle ultime 4 settimane nel corso delle quali si è verificato un incremento settimanale pari a circa il 10%

Anche il dato dei decessi mostra una costante crescita. Attualmente siamo su un livello che è più che doppio rispetto al minimo osservato alla fine dello scorso mese di settembre:

Decessi Covid registrati in Italia nel corso degli ultimi 12 mesi. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. L’ellisse di colore rosso evidenzia la crescita dei decessi registrata nel corso delle ultime settimane

Di fronte a questi dati, gli epidemiologi si dividono tra coloro che continuano a parlare di pandemia (sia pure in fase di progressiva attenuazione) e chi sostiene che ormai siamo pienamente entrati in una fase di tipo endemico.

Tali discussioni rischiano di risultare solo accademiche e di non avere un particolare impatto pratico. Non c’è dubbio che dopo 3 anni di pandemia l’opinione pubblica è stanca e vorrebbe sentire parlare d’altro. Magari dell’influenza che dopo un lungo periodo di sostanziale assenza è tornata a colpire in anticipo rispetto ai tempi canonici e con particolare virulenza (soprattutto tra i giovanissimi). Attualmente l’incidenza dei casi di influenza nella popolazione italiana è pari a circa 4 volte l’incidenza della Covid-19.

Andamento dell’influenza stagionale registrato nel corso delle ultime settimane (linea rossa spessa), confrontata con quello dei 14 anni precedenti. I dati relativi ai 2 anni precedenti sono mostrati con linee nere tratteggiate. Si nota la quasi totale assenza dell’influenza nell’inverno 2020-21 e la forte crescita registrata in questa fine d’anno 2022 (Crediti: Istituto Superiore di Sanità)

Le carenze fatte registrare a livello di vaccinazioni (sia per i richiami anti-Covid che per il vaccino antinfluenzale) stanno provocando danni che si sarebbero potuti almeno parzialmente evitare.

Intanto il nuovo Governo, prono alle posizioni no-vax di alcuni dei suoi azionisti di maggioranza, ha quasi completamente abbandonato le campagne di sostegno alle vaccinazioni sostituendole con ridicoli spot televisivi che sembrano indicare i vaccini come un rimedio idoneo solo per qualche vecchio decrepito. Purtroppo – come dimostra il dato sui decessi – la Covid-19 tra colpendo severamente anche gli anziani che si sentono “diversamente giovani“, soprattutto se non si sono vaccinati.

I conti, alla fine, li faremo osservando i disastrati bilanci dell’INPS che da questa pandemia (o endemia se preferite) continuano a trarre “vantaggi finanziari” inaspettati.

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