Aggiornamento sulla pandemia: in Italia salgono solo i decessi

Mentre la Cina è alle prese con una ondata pandemica di rinnovata intensità, l’Italia sta osservando un calo di tutti gli indicatori, ad eccezione di quello legato al numero dei decessi Covid. Magari anche in Italia a breve qualcuno proporrà tatticamente di adottare la soluzione “cinese” che consiste nell’utilizzo di una definizione di “decesso Covid” talmente restrittiva da limitare drasticamente il numero dei decessi “ufficiali” (anche se notizie ufficiose riportano di un forte aumento della mortalità generale in numerose regioni cinesi).

Gli indicatori pandemici italiani mostrano un andamento calante che ci fa ben sperare sull’evoluzione dei contagi Covid durante le ormai imminenti festività natalizie. L’unico indicatore ancora in crescita è quello dei decessi che continuano inesorabili a salire.

Andamento dei contagi in Italia (il dato è mediato su base settimanale). Il cerchio rosso indica l’andamento calante delle ultime settimane

Il calo registrato nei contagi dipende anche dal fatto che ormai molti positivi sfuggono alle statistiche perché fanno il tampone a casa oppure non lo fanno affatto. Comunque – come vedremo nelle prossime figure – stanno calando anche i ricoveri e questo indica che la discesa dei contagi è reale:

Variazione percentuale – stimata su base settimanale – del numero di pazienti ricoverati nei reparti Covid degli ospedali italiani. L’ellisse di colore rosso evidenzia i dati delle ultime settimane. La settimana che si è conclusa lo scorso 22 dicembre mostra finalmente un calo dei posti letto occupati dopo 5 settimane consecutive di aumento
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Il cerchio rosso evidenzia l’andamento delle ultime settimane

Il livello dei nuovi ricoveri nei reparti Covid di terapia intensiva – pur diminuendo – è ancora circa doppio rispetto al minimo osservato a fine maggio ed a metà settembre 2022. Questo è un chiaro indice del fatto che non abbiamo ancora raggiunto quella “nuova normalità” di cui molti parlano.

In realtà siamo in una sorta di situazione del tipo “chiodo schiaccia chiodo“. Anche se mancano dati statistici completi, sembra che attualmente i ricoveri in terapia intensiva legati alle complicanze generate dalla forte ondata influenzale superino quelli legati alla Covid-19. Si tratta di notizie di stampa sulla cui affidabilità non sono in grado di esprimere giudizi. Comunque il dato certo è che – sia in termini di numero di posti letto occupati che di nuovi ricoveri settimanali – la situazione dei reparti Covid di terapia intensiva è ampiamente sotto controllo e non desta particolari preoccupazioni per il prossimo futuro.

Andamento dei casi di influenza (casi ogni 1.000 assistiti) in Italia alla fine del 2022 (linea nera) confrontata con le 2 stagioni invernali precedenti e con la significativa stagione 2009-10 durante la quale era stato osservato un arrivo anticipato del picco influenzale, simile a quello osservato in questa fine 2022 (crediti: immagine Il Sole 24 Ore)

Passiamo ora all’indicatore che non accenna ancora a calare: quello relativo al numero dei decessi:

Andamento dei decessi Covid settimanali registrati in Italia. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. I decessi continuano ad aumentare in completa controtendenza rispetto all’andamento degli altri indicatori pandemici

Fino ad oggi, la crescita dei decessi è pressoché costante. Sappiamo che – in generale – c’è un “ritardo temporale” tra l’andamento dei contagi e quello dei decessi. Prima di fare ipotesi complicate su un possibile effetto legato alla diffusione dei contagi tra le categorie più fragili (più esposte al contagio a causa del totale abbandono di qualsiasi forma di precauzione da parte del resto della popolazione) sarà bene attendere i dati delle prossime settimane.

Concludo con un commento sui dati cinesi anche se – lo ripeto – il forte controllo politico che il regime impone sulle informazioni relative alla pandemia rende estremamente difficile effettuare una seria analisi della situazione. L’abbandono della strategia “zero Covid” si sta tramutando in una fortissima crescita dei contagi, provocata da una campagna vaccinale non particolarmente efficace e dalla carenza di difese immunitarie provocate da precedenti contagi. Le notizie di fonte giornalistica parlano di un’impennata dei decessi, anche se il numero di decessi Covid ammesso ufficialmente è assolutamente sottostimato.

Il vero pericolo rappresentato dalla Cina è che l’impennata dei contagi che sta avvenendo in quel Paese possa portare alla diffusione di nuove varianti virali che potrebbero diffondersi anche nel resto del mondo. I più pessimisti temono che l’attuale situazione cinese possa produrre una sorta di “Wuhan 2.0” con un virus sostanzialmente nuovo che potrebbe produrre danni gravissimi ovunque.

Si tratta – vorrei sottolinearlo – di pure illazioni che non sono al momento supportate da alcuna osservazione scientifica. Certamente staremmo tutti più tranquilli se il regime cinese adottasse un approccio più trasparente e consentisse alla Autorità sanitarie internazionali di effettuare un efficace monitoraggio della reale situazione sanitaria del Paese. Purtroppo la trasparenza non è considerata un valore a Pechino e dobbiamo accontentarci delle poche informazioni disponibili.

Risposta a “Aggiornamento sulla pandemia: in Italia salgono solo i decessi”

  1. Avatar Massimo Mantellini, da il Post
    Massimo Mantellini, da il Post

    Il 31 dicembre l’app Immuni
    sarà definitivamente dismessa

    Il Ministero della Salute ha annunciato che il 31 dicembre verranno definitivamente dismesse la app Immuni e la piattaforma nazionale per la gestione del contact tracing relativa alla diffusione del Coronavirus. 

    Immuni era stata pensata per allertare le persone entrate in contatto stretto con le persone risultate positive, ma aveva portato risultati molto parziali e già dalla fine del 2021 era per lo più inutilizzata.

    *******

    MASSIMO MANTELLINI
    Hai fiducia in Immuni?
    VENERDÌ 8 MAGGIO 2020

    Le società democratiche, prima ancora che su un set di norme condivise, sono basate su relazioni fiduciarie.

    Se questo è vero, se la regola di per sé stessa non basta ma richiede un’adesione collettiva, ogni successo, ogni incertezza, soprattutto ogni fallimento che abbiamo vissuto o vivremo in queste settimane di pandemia, sarà decodificabile attraverso una simile lente fiduciaria. Proviamo ad osservare le cronache di questi giorni attraverso un simile filtro e troveremo molti elementi di concreta preoccupazione.

    L’esempio forse più eclatante è la vicenda della famosa app per il contact tracing denominata Immuni. Le polemiche, le negligenze, le bugie, le prese di posizione da parte dei soggetti più vari, le dichiarazioni di schieramento da una parte o dall’altra fanno di Immuni un interessante caso di studio di “collasso fiduciario”.

    Critici e sostenitori, politici ed esperti, informatici e giuristi, da oltre un mese si affrontano preventivamente su quali dovranno essere le caratteristiche di una simile applicazione. Ognuna di queste dissertazioni ottiene, a ben vedere, il medesimo effetto: INTACCA, millimetro dopo millimetro, come fosse il cucchiaio dell’ergastolano che incide la parete della cella, il rapporto fiduciario che nelle democrazie rende possibili le scelte di interesse collettivo.

    Poco importa che le critiche siano puntuali o assurde, che i soggetti dichiaranti siano competenti o perfetti ignoranti in cerca di visibilità, politici incaricati di leggere un documento del quale non comprendono il senso o cattedratici prestigiosi che – come si addice alla loro reputazione – “avrebbero fatto diversamente”;

    il punto rilevante, dentro un contesto di oggettiva enorme difficoltà, è che in una classe dirigente nella quale dominano il sospetto e la scarsa considerazione per l’altro, il punto di sintesi fra posizioni divergenti sarà impossibile da trovare. E l’interesse collettivo finirà travolto da superficialità di pensiero o, al contrario, da dissertazioni accademiche raffinate quanto inutili.

    Come sarà possibile allora mettere assieme desideri elementari di lotta al coronavirus evitando rischi che non desideriamo correre, compreso quelli sulla privacy dei cittadini?

    La risposta è apparentemente semplice: fidandosi della classe dirigente. Scommettendo sulle sue competenze e, soprattutto, sulle sue aspirazioni democratiche così simili alle nostre.

    Se questo non risulterà possibile, e francamente osservando la caratura dei soggetti in campo qualche dubbio al riguardo ogni tanto sembrerebbe più che lecito, Immuni sarà quello che si appresta ad essere, vale a dire un piccolo topolino di inutilità circondato da tonnellate di parole bellissime, terribili e inutili.

    Che sono, le parole senza i fatti, il nostro vanto nazionale fin dalla notte dei tempi.

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