Mattoncino dopo mattoncino, il gruppo LEGO realizza annualmente un fatturato che sfiora i 9 miliardi di Euro e negli anni più recenti ha investito oltre 1 miliardo di Euro per ridurre l’impronta climatica delle sue produzioni. Recentemente LEGO ha annunciato di aver rinunciato ad utilizzare la plastica PET riciclata (proveniente dalle bottiglie per bevande) per costruire i suoi mattoncini. Dopo una attenta valutazione, LEGO ha verificato che l’uso del PET riciclato non garantirebbe una reale riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
La notizia è stata ripresa dai mezzi di informazione di tutto il mondo: dopo una vasta sperimentazione, LEGO ha deciso di rinunciare all’uso del PET riciclato per la costruzione dei suoi mattoncini. Si potrebbe dire che “il gioco non vale la candela“: il bilancio dettagliato del processo dimostrerebbe che l’uso del PET riciclato non produrrebbe un sostanziale contenimento delle emissioni carboniche rispetto alle plastiche ABS attualmente in uso (prodotte partendo dal petrolio).
LEGO aveva annunciato l’avvio della sperimentazione sul PET riciclato 2 anni fa. Lo studio ha coperto oltre 250 formulazioni chimiche basate sul materiale ottenuto dal riciclo delle bottiglie. Sono stati considerati diversi aspetti legati alle proprietà meccaniche e alla stabilità nel tempo dei mattoncini. Un aspetto importante dello studio ha riguardato la sicurezza dei materiali dal punto di vista igienico-sanitario.
Anche se LEGO non ha diffuso informazioni dettagliate sulle motivazioni che l’hanno portata a decidere di abbandonare l’uso del PET riciclato, si può ipotizzare che per soddisfare i requisiti necessari per garantire la qualità dei suoi mattoncini il PET riciclato debba essere mescolato con altri additivi e che questo processo comporti comunque un contributo significativo di emissioni carboniche.
LEGO ha fin qui investito oltre 1 miliardo di Euro per ricerche dedicate alla riduzione dell’impronta carbonica delle sue produzioni. L’obiettivo è quello di ridurre le sue emissioni di anidride carbonica del 32% entro il 2032. Malgrado l’abbandono del PET riciclato, l’obiettivo è stato confermato. Attualmente LEGO sta studiando materiali alternativi inclusi altri tipi di plastiche riciclate oppure plastiche prodotte da metanolo verde (metanolo ottenuto partendo da CO2 e da idrogeno verde).
Qualcuno proverà ad utilizzare questa notizia per “sparare a zero” sull’idea del riciclo, generalizzando in modo del tutto arbitrario quanto è stato comunicato da LEGO. In realtà la notizia non è sorprendente perché il riciclo di un materiale non è così semplice quando se ne cambia la destinazione d’uso.
Attualmente il PET riciclato proveniente dalle bottiglie per bevande viene riutilizzato per fare altre bottiglie (solo la parte di materiale che non presenta alcun problema dal punto di vista della pulizia), mentre la maggior parte del materiale finisce nei cosiddetti tessuti “tecnici“.
Evidentemente quella dei mattoncini LEGO non era una buona idea, ma ciò non vuol dire che il concetto del riciclo sia sbagliato: bisogna solo scegliere l’utilizzo ottimale.
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