Nei prossimi decenni il solare fotovoltaico diventerà la principale fonte per la produzione di energia elettrica

In un articolo pubblicato da Nature Communications vengono analizzate le proiezioni da oggi fino al 2060 per la produzione di energia elettrica. Si stima che il solare fotovoltaico crescerà costantemente fino a diventare la principale fonte di energia elettrica. Il ruolo dei combustibili fossili è destinato a scendere significativamente ed anche per l’energia nucleare si prevede un progressivo calo.

Un interessante articolo pubblicato da Nature Communications discute il futuro andamento del mercato elettrico analizzando il ruolo atteso per le diverse fonti energetiche. Il dato eclatante è quello del progressivo declino delle fonti di origine fossile.

La cosa importante è che la discesa non sarà dovuta a scelte politiche guidate dalle preoccupazioni per il clima e per l’ambiente, ma a causa di banali considerazioni di natura economica. Semplicemente l’energia elettrica generata dal solare fotovoltaico (inclusi i sistemi di immagazzinamento necessari per gestire l’energia su ampia scala temporale) costerà meno di quella generata partendo dai combustibili fossili.

Previsione per la distribuzione delle diverse fonti di energia elettrica (dato medio mondiale) fino al 2060

Nel 2020 il 63% dell’energia elettrica mondiale è stato prodotto partendo da combustibili fossili. Tale quota scenderà al 21% nel 2050, anno in cui la quota di energia elettrica prodotta dal solare fotovoltaico salirà al 56%.

Notiamo che non si prevede un apprezzabile contributo da parte dei biocarburanti, mentre la quota del nucleare è destinata a calare.

Il dato mostrato nella figura precedente è una media calcolata a livello mondiale e non tiene conto delle specificità locali. A livello nazionale ci potrebbero essere forti differenze, ma il dato complessivo è abbastanza chiaro.

Nella figura seguente vengono mostrate le stime per il costo della produzione di energia elettrica in diverse aree geografiche per le principali fonti di energia:

Stima dei costi di produzione dell’energia elettrica in diverse regioni. I dati sono espressi in dollari americani (anno 2020).

La linea rossa si riferisce al solare fotovoltaico. Il calo dei prezzi di produzione (al netto dell’inflazione) è legato allo sviluppo di dispositivi più efficienti e di reti di distribuzione ottimizzate per la gestione di fonti rinnovabili.

Entro il 2050 si vede che il solare fotovoltaico sarà di gran lunga la fonte di energia elettrica più conveniente.

Come tutti gli studi di tipo previsionale anche questo articolo si basa su ipotesi che – pur essendo molto ragionevoli – mantengono un certo margine di incertezza. In particolare gli Autori sottolineano 4 fattori che potrebbero limitare lo sviluppo futuro del solare fotovoltaico:

  1. La disponibilità di reti di distribuzione adeguate per gestire grandi quantità di energia generata da sorgenti rinnovabili che – come noto – sono soggette a forti variazioni, sia su base giornaliera che su base stagionale.
  2. Il sostegno finanziario necessario per lo sviluppo di nuovi impianti. C’è – ad esempio – il paradosso di molti Paesi africani che pur essendo quelli che potrebbero trarre maggiore vantaggio dall’energia solare potrebbero non disporre delle risorse finanziarie necessarie per installare un numero adeguato di impianti fotovoltaici.
  3. La disponibilità di materiali per la costruzione dei dispositivi (pannelli, batterie, cavi elettrici, ecc.) che potrà essere superata solo se si svilupperanno adeguati sistemi di riciclo.
  4. L’opposizione politica da parte dei Paesi produttori di combustibili fossili, delle multinazionali che li commercializzano e delle tante categorie economiche che subiranno perdite consistenti a causa del progressivo passaggio alle energie rinnovabili.

Come si vede, anche se il futuro delle energie rinnovabili sembra spianato da considerazioni di carattere tecnico, climatico ed economico, non mancheranno i problemi e gli ostacoli da superare.

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