NuScale Power, società americana attiva nella progettazione di reattori nucleari SMR (Small Modular Reactor) ha annunciato oggi il licenziamento del 28% dei suoi dipendenti. La notizia segue il recente annuncio della cancellazione di una importante commessa che averebbe dovuto portare alla costruzione della prima centrale statunitense basata sulla tecnologia SMR. Il progetto è stato annullato perché i costi ed i tempi di realizzazione di questa nuova tipologia di impianti nucleari si sono rivelati decisamente superiori rispetto a quanto inizialmente stimato. Accanto a questa notizia che riguarda il mercato statunitense, si segnalano – a livello europeo – nuove iniziative dedicate allo sviluppo di nuove centrali di tipo SMR.
NuScale Power si accinge a licenziare il 28% della sua forza lavoro. La società prevede di spendere 3 milioni di US$ nel primo trimestre del 2024 per liberarsi di una quota significativa dei suoi dipendenti. L’obiettivo della manovra è quello di alleggerire i costi fissi sostenuti dall’azienda e fa parte di un piano di risparmio che dovrebbe arrivare a 50-60 milioni di US$ all’anno.
La drastica cura dimagrante è la naturale conseguenza della recente cancellazione del progetto che avrebbe dovuto portare alla costruzione della prima centrale nucleare a tecnologia SMR degli Stati Uniti. Sembra che dopo la chiusura del mercato interno NuScale Power stia puntando alla cessione di licenze di costruzione all’estero.
Intanto la Polonia ha annunciato la sua intenzione – almeno a livello di principio – di costruire fino a 24 nuovi reattori nucleari SMR utilizzando – su licenza – le tecnologie sviluppate da GE Hitachi Nuclear Energy (modello BWRX-300). Lo sviluppo di questo reattore non è ancora stato completato: il primo esemplare dovrebbe entrare in funzione in Ontario (Canada) alla fine del 2028.
I reattori BWRX-300 non sono – strettamente parlando – veri SMR perché generano una potenza elettrica piuttosto elevata (300 MW), una via di mezzo tra un reattore tradizionale ed un SMR. Benché il reattore BRWX-300 sia più semplice e veloce da costruire rispetto ad un reattore tradizionale (che tipicamente ha una potenza almeno tripla) non può essere costruito “in serie” ed installato “chiavi in mano” come si ipotizza di fare con i reattori SMR veri e propri.
Sempre nel campo dei reattori SMR da segnalare che l’italiana Nextchem, business unit Sustainable Technology Solutions di Maire T., attraverso la sua controllata NextChem Tech ha annunciato il suo interesse ad utilizzare il futuro reattore a piombo fuso di IV generazione LFR-AS-200 attualmente in fase di sviluppo da parte della start-up NewCleo.
La storia di NewCleo è interessante e – per certi versi – paradossale. Si tratta di una società italiana che usa principalmente capitali italiani, ma che opera tra Francia, Svizzera e Gran Bretagna ed è impegnata nello sviluppo di reattori nucleari SMR di IV generazione. NewCleo – pur collaborando attivamente con università e centri di ricerca italiani – è stata costretta a spostare all’estero le sue attività di sviluppo a causa dei limiti imposti dalla legislazione nazionale ancora ferma al referendum che 40 anni fa che bloccava l’attività delle centrali nucleari in Italia (quando ancora non si parlava di centrali di IV generazione).
NextChem Tech intende usare il reattore SMR di NewCleo per la produzione su larga scala di idrogeno “verde” (prodotto per elettrolisi dell’acqua, senza rilascio di anidride carbonica). La caratteristica del reattore LFR-AS-200 sarà quella di utilizzare come combustibile il cosiddetto MOX stabilizzato (dove l’acronimo MOX sta ad indicare Mixed Pu-U Oxides). Si tratta di una miscela (opportunamente trattata) di quelle che sono le scorie principali prodotte dai reattori nucleari attuali (di II e III generazione) ovvero plutonio, uranio impoverito e attinidi minori.
Il progetto del reattore LFR-AS-200 è – al momento – ancora largamente sulla carta. I piani di sviluppo di NewCleo prevedono che il primo prototipo di tale dispositivo possa entrare in funzione entro il 2032 (nel 2030 dovrebbe entrare in funzione un prototipo di taglia minore denominato LFR-AS-30).
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