La notizia di questa nuova iniziativa industriale è stata ripresa da tutti i principali quotidiani internazionali soprattutto a causa della notorietà di alcuni finanziatori che la sostengono. TerraPower – società fondata da Bill Gates che assieme a GE Hitachi ha sviluppato una tecnologia per centrali nucleari di IV generazione raffreddate a sodio fuso – ha presentato alle autorità di sorveglianza nucleare americane la richiesta per costruire la sua prima centrale. L’impianto – che avrà carattere dimostrativo – potrà generare mediamente 345 MWe, con picchi fino a 500 MWe per la durata di alcune ore. L’impianto sostituirà una vecchia centrale termoelettrica a carbone.
La notizia probabilmente non avrebbe interessato più di tanto la stampa non specializzata se – al posto di Bill Gates – ci fossero stati finanziatori poco noti al grande pubblico. Ma la presenza di Bill Gates – fondatore e finanziatore iniziale di TerraPower società americana dedicata allo sviluppo di tecnologie nucleari di IV generazione – ha fatto accendere i riflettori sulla richiesta di avviare la costruzione della prima centrale a neutroni veloci raffreddata a sodio fuso (SFR – Sodium fused Fast Reactor) che sarà installata a Kemmerer, Wyoming (USA) dove sostituirà una vecchia centrale termoelettrica alimentata a carbone.
TerraPower ha sviluppato in collaborazione con GE Hitachi una tecnologia identificata dal nome commerciale “Natrium“ che si caratterizza per la combinazione del sodio fuso utilizzato per il raffreddamento del nocciolo del reattore con un sistema di raccolta dell’energia termica prodotta dalla fissione nucleare tramite un accumulatore a sali fusi. In questo modo è possibile raccogliere una grande quantità di energia termica che può essere utilizzata per la produzione dell’energia elettrica anche molte ore più tardi rispetto al momento in cui è avvenuta la fissione nucleare. Questa tecnologia fornisce all’impianto una elevata flessibilità che lo distingue rispetto alle centrali nucleari tradizionali (dove l’energia liberata dalla fissione nucleare deve essere immediatamente convertita in energia elettrica con il rischio di avere un eccesso di produzione quando la domanda proveniente dagli utilizzatori finali è troppo bassa).
I costi di questo specifico impianto dimostrativo saranno coperti per circa il 50% da contributi pubblici. A regime si stima che le centrali nucleari di IV generazione basate sulla tecnologia “Natrium” potranno avere un costo di costruzione compreso nell’intervallo tra 2.800 e 3.000 US$ per ogni kW di potenza elettrica installata ed un costo di produzione dell’energia elettrica compreso tra 50 e 60 US$/MWh. Per una centrale di dimensioni simili a quelle dell’impianto dimostrativo che sarà costruito in Wyoming parliamo di un investimento di poco superiore ad 1 miliardo di Euro.
Per quanto riguarda il combustibile nucleare, TerraPower ha rinunciato alla possibilità di riciclare alcune delle scorie radioattive prodotte dalle vecchie centrali nucleari preferendo puntare sul cosiddetto HALEU (High-Assay Low-Enriched Uranium). L’HALEU è un tipo di combustibile nucleare sviluppato di recente che si caratterizza per la presenza di Uranio-235 a concentrazione superiore al 5%, ma inferiore al 20%. Tale scelta è legata alla volontà di massimizzare il rendimento della centrale, evitando – durante tutte le fasi del processo produttivo – di manipolare materiali che abbiano un potenziale utilizzo anche in campo militare.
Ricordo che l’uso di neutroni veloci (caratteristico delle centrali di IV generazione) riduce fortemente la quantità delle scorie radioattive prodotte e soprattutto evita che si formino radioisotopi con tempi di vita media così lunghi da interferire con la scala temporale tipica dei fenomeni geologici.
La costruzione delle opere preliminari dell’impianto è già iniziata, mentre per le parti più strettamente connesse al cuore nucleare della centrale bisognerà attendere il via libera delle Autorità di sorveglianza americane.
Tenuto conto dei tempi tecnici necessari per ottenere le necessarie autorizzazioni è probabile che la costruzione del cuore nucleare della nuova centrale inizi nel 2025. La messa in funzione della centrale è prevista entro la fine di questa decade. Serviranno poi alcuni anni di esercizio per valutare il funzionamento della tecnologia “Natrium” nel “mondo reale“.
Se tutto andrà bene le centrali di IV generazione a sodio fuso potrebbero diventare una concreta alternativa per la produzione di energia entro una decina d’anni a partire da oggi. Non sono tempi brevissimi, ma parliamo comunque di progetti concreti e non solo di stime teoriche.
Consentitemi di concludere con un impietoso confronto con le cose di casa nostra. Il Ministro Pichetto Frattin ne ha sparata una grossa anche per Pasqua quando ha condiviso con noi la sua idea che si potrebbe rilanciare l’impianto ex-Fiat di Mirafiori utilizzando proprio quello stabilimento per la costruzione delle centrali nucleari di IV generazione a piombo fuso che potrebbero essere prodotte da Newcleo, una start-up con radici torinesi, ma purtroppo ormai emigrata in Francia, Svizzera e Gran Bretagna. Qualcuno dovrebbe spiegargli che se si passasse dalla produzione di auto a quella delle centrali nucleari forse potremmo riciclare solo il personale addetto alle portinerie e qualche addetto alla contabilità, ma che tutti gli altri addetti ex-Fiat dovrebbero essere comunque collocati altrove.
Invece di fare annunci strampalati sarebbe meglio che il Ministro si desse da fare per risolvere al più presto il problema del deposito nazionale delle scorie radioattive. Sarebbe un piccolo passo per dare un minimo di credibilità al discorso dell’eventuale rilancio dell’energia nucleare anche in Italia. Altrimenti sono solo parole in libertà.
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