Un rapporto rilasciato recentemente dal Rocky Mountain Institute intitolato “The Battery Domino Effect” fa il punto sull’evoluzione del mercato delle batterie al litio. Dopo un breve rimbalzo dei prezzi causato dai problemi di approvvigionamento che si erano verificati alla fine della pandemia di Covid-19 il costo delle batterie ha ricominciato a scendere, con buona pace di chi si illude che i combustibili fossili e le auto a motore termico possano continuare ad essere economicamente vantaggiosi ancora per molti anni.
Contemporary Amperex Technology Co. Ltd. (CATL) – il più grande produttore di batterie al mondo – segnala che il prezzo attuale delle batterie al litio è sceso di circa il 50% rispetto ai livelli dell’estate 2023 (quando i prezzi oscillavano nell’intervallo compreso tra circa 110 e 130 US$/kWh).
Ulteriori forti cali sono attesi per i prossimi anni e contemporaneamente si prevede che aumenterà (a parità di peso) la capacità di accumulo delle batterie. Questo andamento provocherà un significativo calo del prezzo (senza incentivi statali) delle auto elettriche o – a parità di prezzo – consentirà di aumentare significativamente l’autonomia dei veicoli portandola dal valore tipico attuale (tipicamente intorno ai 400 km) fino al limite di circa 1.000 km con una singola carica.
La discesa del prezzo delle batterie al litio produrrà un impatto significativo anche sui sistemi di produzione di energia rinnovabile da fonti eoliche o fotovoltaiche. Queste sorgenti sono per loro natura intermittenti e – per funzionare in modo efficace – necessitano di sistemi di accumulo dell’energia che immagazzinino l’energia in eccesso prodotta in certi momenti, rilasciandola quando la domanda di energia supera la produzione.
Il grafico seguente – preso dal rapporto RMI – mostra l’andamento atteso per i prossimi anni secondo 2 possibili scenari (Fast o – in alternativa – Faster) che tengono conto di diversi parametri di natura commerciale, ma anche dei possibili progressi che saranno registrati sul fronte della ricerca e dello sviluppo tecnologico:
Sempre secondo il rapporto RMI la discesa del prezzo delle batterie e gli investimenti in energie rinnovabili produrranno una forte riduzione del consumo di combustibili fossili e delle emissioni climalteranti:
Risulta abbastanza evidente che – davanti a tali prospettive – l’ampio fronte di chi guadagna cifre da capogiro grazie ai combustibili fossili è giustamente molto allarmato e le proverà tutte pur di ostacolare la transizione energetica. Non a caso sui quotidiani leggiamo sempre più di frequente articoli che mettono in dubbio l’avanzata delle auto elettriche e relegano le energie rinnovabili a fonti di energia “minore“. Questi articoli dimenticano di precisare che le difficoltà di mercato sono solo temporanee e sono dovute alla fine dei vecchi programmi di incentivazione statale (o alla ritardata partenza di tali programmi come in Italia) e a difficoltà di finanziamento legato agli alti tassi di interesse che – comunque – già da quest’anno sono destinati a scendere.
Chi presenta queste difficoltà temporanee come una inversione di tendenza arrivando talvolta a farneticare di “bolla delle energie rinnovabili” agisce probabilmente a stretto contatto con settori economici legati ai combustibili fossili che – comprensibilmente – difendono i loro lauti guadagni, ma non fanno necessariamente il bene del Paese.
In Italia abbiamo addirittura visto nascere il fantomatico “Piano Mattei“ (eterodiretto da ENI) che dovrebbe consolidare il ruolo del nostro Paese come hub europeo per i combustibili fossili. Intanto un vice-premier alla caccia disperata di voti per sopravvivere (politicamente parlando, ovviamente) non perde occasione per scagliarsi contro le auto elettriche e le energie rinnovabili e ci spiega quanto sia bello appestare l’aria delle nostre città con gli scarichi prodotti dai combustibili fossili.
Alla fine però l’economia non potrà che seguire le sue regole e quando (tra pochissimi anni) le auto elettriche costeranno meno delle auto tradizionali (sia per l’acquisto che per la manutenzione) finiranno fatalmente per sostituirle. Quando c’è di mezzo il portafoglio le ideologie di destra o di sinistra evaporano rapidamente ed i consumatori fanno la scelta più conveniente.
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