Nel nostro sfortunato Paese la burocrazia è sempre in agguato. Per effettuare i necessari risparmi di energia elettrica, durante il prossimo inverno rischiamo di lasciare al freddo oltre 1 milione di abitazioni italiane che non usano più il gas per il riscaldamento domestico, ma sono dotate delle più efficienti pompe di calore.
Durante il prossimo inverno, oltre 1 milione di abitazioni italiane rischiano di rimanere al freddo a causa delle restrizioni che qualche genio della burocrazia sta pensando di applicare alle utenze elettriche. Di fronte alla oggettiva necessità di ridurre i consumi di energia elettrica, la soluzione prospettata sarebbe quella di agire da remoto sui contatori “intelligenti” che ormai sono installati per la maggioranza delle utenze italiane, riducendo la potenza massima erogata.
Per gran parte degli utenti i fastidi saranno limitati. Si tratterà di scegliere se accendere la lavatrice, la lavastoviglie oppure il forno, evitando che due elettrodomestici ad alto assorbimento funzionino in contemporanea. Fin qui tutto bene: sarà un sacrificio relativo e facilmente gestibile con un minimo di organizzazione.
Ma la situazione rischia di diventare molto critica per coloro che hanno deciso di investire per favorire la transizione energetica, sostituendo il tradizionale impianto di riscaldamento a metano con le più efficienti pompe di calore. Questi dispositivi funzionano utilizzando energia elettrica. A parità di calore rilasciato, l’energia elettrica utilizzata è molto inferiore rispetto all’equivalente energetico del gas che sarebbe stato bruciato dai vecchi impianti, ma si tratta comunque di una quantità di energia elettrica abbastanza significativa.
Anche gli utenti che, oltre alla pompa di calore, hanno dotato la loro abitazione di pannelli fotovoltaici rischiano di rimanere al freddo perché – specialmente nel Nord del Paese – la produzione dei pannelli solari fotovoltaici durante i mesi invernali più freddi è piuttosto limitata.
Insomma – per funzionare – una pompa di calore necessita di una certa quantità di energia elettrica e se non ne riceve a sufficienza non produce meno calore, ma semplicemente si ferma.
Il rischio concreto è che, se i tagli all’erogazione della energia elettrica saranno applicati in modo indiscriminato a tutti gli utenti, vengano lasciati al freddo molti cittadini che si erano illusi di aver fatto un investimento per l’ambiente e per il clima e che invece si ritroveranno a battere i denti.
Morale della favola: è inutile installare “contatori intelligenti” se poi affidiamo le decisioni a burocrati incompetenti!
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