Aggiornamento sulla pandemia: siamo all’inizio di una nuova ondata

La tregua che aveva seguito l’ondata pandemica settembrina è durata davvero poco. Dopo 3 settimane di leggero calo, il numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani ha incominciato a risalire. Nel frattempo, si discute di una sostanziale eliminazione delle norme relative alla quarantena dei contagiati. Il nuovo Governo ha mandato segnali che vanno nella direzione: “circolate e contagiatevi tutti e non fate il vaccino perché non serve a niente“. Speriamo che non sia una scelta avventata.

I primi segnali si intuivano già alla fine della scorsa settimana, ma il bollettino settimanale diffuso oggi conferma una ripresa significativa del numero dei posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani. L’aumento dei ricoveri si osserva anche a livello dei reparti di terapia intensiva.

Il dato dei contagi mostra una debole risalita, ma è poco significativo sia a causa dei tamponi casalinghi che sfuggono alle statistiche, sia perché ormai molte persone con sintomi leggeri non fanno più il tampone e girano tranquillamente senza adottare particolari precauzioni.

Si è ormai diffusa l’idea che il virus non sia più pericoloso, ma – almeno per anziani e persone fragili – i pericoli ci sono ancora. Inoltre un recente articolo apparso su Nature Medicine suggerisce che l’incidenza delle complicanze più gravi aumenti sensibilmente nel caso di contagi ripetuti. Lo studio ha riguardato un vasto gruppo di pazienti americani che avevano contratto la Covid-19 due o più volte.

In contrasto con l’idea abbastanza diffusa che chi ha già contratto la Covid-19 acquisisca una sorta di immunità che lo protegge in caso di reinfezione, il risultato dello studio dimostra proprio l’opposto. Un motivo in più per indurre alla prudenza, soprattutto le persone anziane e fragili e coloro che li frequentano.

Vediamo ora i dati, partendo da quelli sui ricoveri:

Variazione percentuale del numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani. Il dato è stimato su base settimanale. Il dato dell’ultima settimana (evidenziato dall’ellisse di colore rosso) mostra un forte aumento, seguito a 3 settimane di calo limitato. L’andamento è tipico della fase iniziale di un nuova ondata pandemica. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale
Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale
Nuovi contagi Covid registrati su base giornaliera. Per ridurre le fluttuazioni statistiche i dati sono mediati su base settimanale. I dati delle ultime settimane (evidenziati dall’ellisse di colore rosso) mostrano una lieve risalita. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Concludo con i dati relativi ai decessi Covid che sono, aldilà delle fluttuazioni statistiche, abbastanza stabili:

Decessi Covid registrati nel corso di una settimana. I dati sono normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti, Il dato delle ultime settimane (evidenziato dall’ellisse di colore rosso) è sostanzialmente stabile. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Risposta a “Aggiornamento sulla pandemia: siamo all’inizio di una nuova ondata”

  1. Avatar Da Today
    Da Today

    In arrivo una “epidemia di cancro” in Europa:
    colpa di Covid, Brexit e guerra in Ucraina

    Eleonora Mureddu – 21 novembre 2022

    Gli scienziati e gli oncologi hanno lanciato l’allarme più volte, durante la pandemia: l’emergenza Covid stava sottraendo tempo e risorse all’individuazione e al trattamento di altre patologie, tra cui i tumori. Ora, un gruppo di esperti sulla prestigiosa rivista The Lancet Oncology conferma, dati alla mano, che la prossima ‘pandemia’ che colpirà l’Europa sarà molto probabilmente quella del cancro.

    Il rapporto sostiene che solo durante il primo anno della pandemia, 1,5 milioni di malati di cancro non hanno ricevuto regolarmente la chemioterapia o non sono stati sottoposti a un intervento chirurgico quando sarebbe stato necessario. Inoltre, sono stati interrotti 100 milioni di screening, e per questo si stima che almeno 1 milioni di casi non siano stati diagnosticati.

    Se queste problematiche non verranno affrontate con urgenza, avvertono gli esperti, i risultati raggiunti negli ultimi 10 anni in termini di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento verrebbero vanificati, portando a un’epidemia di tumori nel prossimo decennio. “Durante la pandemia, circa un milione di diagnosi di cancro sono state mancate in tutta Europa: siamo in una corsa contro il tempo per trovare questi tumori. Inoltre, abbiamo assistito a un effetto raggelante sulla ricerca sul cancro, con laboratori che hanno chiuso e studi clinici ritardati o cancellati durante la prima ondata pandemica”, ha spiegato il professor Mark Lawler, della Queen’s University di Belfast, nel Regno Unito, nonché presidente e autore principale della ricerca.

    Il rapporto completo è disponibile in:

    https://www.thelancet.com/commissions/European-Groundshot-cancer-research

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