Si confermano i risultati dell’aggiornamento pubblicato 2 settimane fa: tutti gli indicatori sono in calo e – al momento – non c’è alcuna evidenza di una ripresa della circolazione virale. Sappiamo che il virus è stato stato dato per “clinicamente morto” già molte volte e non possiamo escludere future brutte sorprese. Ma la situazione attuale è molto incoraggiante e non presenta alcun segno di criticità.
Buone notizie dal fronte della pandemia: tutti gli indicatori sono in progressivo calo e siamo tornati – più o meno – sui valori minimi osservati durante lo scorso anno. Il numero “ufficiale” dei nuovi contagi si è quasi azzerato, ma – come discuteremo più avanti – questo dato potrebbe essere poco affidabile.
In 3 anni di pandemia abbiamo imparato a non sottovalutare il SARS-CoV-2 e le sue varianti. Sappiamo che è sempre possibile una ripresa della circolazione virale, magari associata alla comparsa di un ceppo virale particolarmente aggressivo. È quindi importante tenere sotto attento controllo la situazione sanitaria ed – in particolare – l’eventuale diffusione di nuove varianti virali.
A livello internazionale la situazione che richiede maggiore attenzione è ancora quella della Cina. Secondo notizie di stampa, la Cina dovrebbe aver superato il picco della recente ondata pandemica (scrivo “dovrebbe” perché i dati cinesi sono sempre incerti a causa della censura governativa). In questi giorni i cittadini cinesi hanno riottenuto il permesso per effettuare viaggi di turismo all’estero (permesso che erano stato sospeso 3 anni fa). Le persone interessate sono – potenzialmente – decine di milioni e molte di loro potrebbero scegliere l’Italia come meta per le loro vacanze. Una grande opportunità per il nostro sistema turistico anche se non va sottovalutata la possibilità che un forte flusso di viaggiatori provenienti dalla Cina possa provocare un rimbalzo della circolazione virale anche in Italia.
Passiamo ora a vedere i dati relativi ai principali indicatori statistici:
Il grafico mostrato nella figura precedente ci fa vedere che il numero dei contagi Covid si è ormai quasi praticamente azzerato. Mi permetto di esprimere qualche dubbio su questo dato che è fortemente legato al calo dei tamponi fatti in farmacia o presso gli ospedali. Molti positivi fanno uso del tampone domestico “fai-da-te” e si guardano bene dal denunciare la presenza del contagio.
I ricoveri in terapia intensiva sono in calo, anche se la loro discesa è stata – almeno fino ad oggi – decisamente meno marcata rispetto a quanto accaduto per i contagi. Se nell’arco delle prossime 2 o 3 settimane si azzereranno anche i ricoveri in terapia intensiva potremo dare maggiore credibilità al dato dei contagi “ufficiali“, altrimenti sarà provato che i contagi sono sottostimati.
Attualmente i nuovi ricoveri in terapia intensiva sono scesi più o meno allo stesso livello osservato all’inizio di giugno e a metà settembre dello scorso anno.
Nel corso delle ultime 3 settimane il dato relativo al numero complessivo dei posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani mostra un calo confortante:
Vediamo infine il dato relativo ai decessi:
Anche per il numero dei decessi siamo su valori più o meno uguali rispetto a quelli registrati durante i due minimi della pandemia osservati nel corso dello scorso anno. La speranza – ovviamente – è che questa volta la curva continui a scendere e non ci sia una ripresa dei decessi.
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