Ormai non ne parla più nessuno, ma la Covid-19 è ancora presente nel nostro Paese. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel corso degli ultimi 30 giorni l’Italia ha registrato poco più di 20 mila nuovi contagi (ma probabilmente sono stati molti di più) di cui quasi 500 sono stati individuati tra il personale sanitario. L’età mediana dei contagiati è stata pari a 58 anni (meno del 29% dei casi ha riguardato persone con almeno 70 anni di età). Nel corso dell’ultimo mese ci sono stati 124 decessi attribuiti alla Covid-19, un numero esiguo rispetto ai picchi osservati durante le fasi più acute della pandemia, ma comunque un numero non del tutto trascurabile.
Ormai nessuno parla più della pandemia di Covid-19. L’evento che ha pesantemente influenzato le nostre esistenze per quasi 3 anni è ormai archiviato nella memoria ed i nostri stili di vita sono tornati agli standard pre-pandemici. Eppure il virus SARS-CoV-2 gira ancora tra noi e continua a colpire giovani ed anziani, sia pure con una intensità decisamente inferiore rispetto ai valori che avevamo osservato durante le fasi più acute della pandemia. Oggi possiamo dire che la Covid-19 circola in forma endemica, così come succede per tante altre malattie.
L’Istituto Superiore di Sanità continua a raccogliere i dati e settimanalmente ci fornisce un quadro aggiornato della situazione. Il numero (ufficiale) dei contagi è drasticamente diminuito, probabilmente anche perché – pur in presenza dei sintomi – solo pochi si sottopongono al tampone. In questi giorni si sta discutendo di eliminare l’obbligo di isolamento per i positivi, obbligo che pochissimi ormai rispettano contribuendo così a mantenere il virus in circolazione.
La Covid-19 è diventata una malattia come tante altre. Nel corso degli ultimi 30 giorni sono stati registrati 124 decessi attribuiti al contagio da SARS-CoV-2, eventi che hanno riguardato grandi anziani o persone comunque “fragili“.
I dati attuali sulla diffusione della Covid-19 devono tener conto del fattore stagionale. La stagione calda ha spesso (ma non sempre) portato ad un calo dei contagi. Una certa recrudescenza potrebbe esserci con il ritorno dell’inverno ed infatti si è iniziato a discutere di un piano vaccinale combinato Covid19/influenza da proporre ad anziani e fragili nel corso del prossimo autunno.
Passata la pandemia, il Parlamento italiano sta discutendo della costituzione di una commissione d’inchiesta incaricata di analizzare ciò che è successo durante la fase iniziale della pandemia. Potrebbe essere una iniziativa utile ed interessante soprattutto se andasse a vedere cosa è successo non solo a livello centrale, ma anche a livello di Regioni/Province Autonome che, come ben sappiamo, hanno la competenza primaria nella gestione della Sanità. Sembra che la scelta del Governo sia quella di limitarsi al solo livello centrale, forse per paura di scoprire gravi lacune e comportamenti palesemente illegali che talvolta hanno caratterizzato l’azione di alcuni esponenti locali. Un vero peccato perché si perderà l’occasione per avere un quadro realistico di ciò che è effettivamente accaduto e soprattutto per imparare a gestire meglio le future emergenze sanitarie.
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