Un recentissimo rapporto della NASA conferma che l’estate 2023 è stata la più calda a livello globale. Il dato si riferisce al periodo iniziato nel 1880, anno nel quale furono fatti i primi rilievi delle temperature medie globali. Prendendo come riferimento le temperature medie dei mesi di giugno, luglio ed agosto del periodo 1951-1980, i dati del 2023 sono superiori di circa 1,2°C. In alcune zone l’aumento è arrivato fino a 4°C. Il dato è stato senz’altro influenzato dal contributo di El Niño anche se l’effetto maggiore di questa fluttuazione climatica è atteso per il 2024.
I dati appena pubblicati dalla NASA confermano quello che molti di noi avevano intuito: l’estate 2023 è stata la più calda a partire dal 1880, primo anno durante il quale fu fatto un rilevamento della temperatura media globale. La figura seguente mostra la variazione di temperatura media registrata quest’anno misurata rispetto alla media delle temperature del trentennio 1951-1980. L’aumento medio registrato a livello globale è stato pari a 1,2°C anche se in alcune zone sono state registrate anomalie termiche che sono arrivate fino a 4°C:
L’effetto di El Niño, già visibile in prossimità delle coste occidentali del Sud-America, non dovrebbe aver ancora raggiunto il suo picco. Secondo gli esperti della NASA il massimo sarà registrato l’anno prossimo. Aldilà di questa specifica anomalia climatica che sappiamo avere un andamento periodico, rimane la preoccupazione per l’andamento globale che mostra – aldilà di fluttuazioni non particolarmente significative – una crescita delle temperature che sembra ormai inarrestabile:
Di fronte a dati come questo mi domando come si possa dare ancora credito a coloro che negano l’esistenza della crisi climatica e rimandano sine-die l’assunzione dei provvedimenti che sarebbero necessari per cercare almeno di limitare i danni.
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