Copernicus conferma che il 2023 è stato l’anno con la temperatura media globale più elevata

Copernicus (servizio dell’Unione Europea per le informazioni climatiche) conferma che la temperatura media globale registrata nell’anno appena concluso è stata la più elevata a partire dal 1850 (primo anno nel quale sono state fatte misurazioni su scala globale). Nel corso del 2023 i livelli di CO2 e di CH4 presenti nell’atmosfera terrestre hanno continuato a crescere.

Mentre continuiamo a perdere tempo in inutili discussioni e pochi sembrano realmente intenzionati a prendere provvedimenti seri per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale, la presenza di gas serra nell’atmosfera terrestre continua ad aumentare. Un analogo andamento si osserva per la temperatura media globale che – nel corso del 2023 – è stata pari a 14.98°C, quasi 1,5°C in più rispetto alla media della temperatura globale osservata nel periodo 1850-1900:

Andamento della temperatura media globale (Crediti: grafico Copernicus)

Aldilà delle fluttuazioni che avvengono tra un anno e l’altro, la tendenza verso un consistente aumento delle temperature è evidente. Tra l’altro non si osserva alcuna indicazione di un possibile rallentamento nella crescita delle temperature.

Il dato rilasciato da Copernicus è stato confermato dalle osservazioni della NASA che in questo video mostra l’andamento delle temperature medie mensili da fine ‘800 fino ad oggi.(Crediti: NASA’s Scientific Visualization Studio)

Siamo ormai ad un passo dalla soglia di 1,5°C prevista dagli accordi di Parigi come aumento massimo delle temperature. Sembra ormai certo che tale limite non potrà essere rispettato. Molti danno per certo che l’aumento potrà raggiungere almeno 2°C, ma i più pessimisti parlano di 3°C.

Una lettura superficiale dei dati potrebbe indurci a credere che un aumento di 1,5°C o di 3°C produca più o meno gli stessi effetti. In realtà anche qualche decimo di grado in più corrisponde ad un incremento dell’energia immagazzinata nell’atmosfera terrestre molto rilevante. Questo produce un aumento dell’instabilità, rendendo più probabile il verificarsi di fenomeni meteorologici estremi e accelera lo scioglimento di ghiacciai e calotte polari con conseguente risalita del livello dei mari.

Anche se non è possibile fare previsioni sufficientemente dettagliate, tutti i modelli climatici di cui disponiamo sono concordi nell’indicare che un incremento della temperatura media globale superiore ai 2°C avrebbe effetti catastrofici.

A breve non possiamo aspettarci nulla di buono perché le concentrazioni nell’atmosfera di anidride carbonica, metano e di altri gas serra continuano ad aumentare:

Nel corso del 2023 sono stati registrati nell’atmosfera terrestre nuovi livelli record di anidride carbonica e di metano (Crediti: grafico Copernicus)

Alcuni si illudono che sia possibile continuare a far finta di niente e preferiscono pensare ad altro autoconsolandosi con banalità del tipo “d’estate ha sempre fatto caldo“. Purtroppo l’atteggiamento “don’t look up” contribuisce ad aggravare la situazione perché ritarda l’attuazione di quegli interventi che potrebbero aiutarci almeno a mitigare i danni provocati dal riscaldamento globale.

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